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Franco Ricci: la scoperta ed il rapporto con la diversità tramite l’enologia

Franco Ricci, esperto enologo a livello internazionale, racconta come anche un corso di sommelier può cambiare il modo di pensare e di relazionarsi con gli altri.

Il vino è un fatto importante, una locomotiva del nostro paese. Franco Ricci, un vero animatore del mondo del vino. L’Italia è il più grande produttore al mondo di vini, 17 miliardi di fatturato. Tutto quello che puoi immaginare di bello e di buono la ricchezza del nostro paese la diversità del nostro paese è ricchezza. Immagina che la somma dei vini del mondo non fa minimamente la somma dei vini italiani, l’Italia li supera di gran lunga. Tutta questa diversità, il basilico, il pomodoro, il Colosseo e il vino, è la stessa cosa! La grande cultura del nostro paese… le istituzioni devono capire che il vino è arte e cultura, se le istituzioni non capiscono questo è difficile poi coinvolgere la signora Rossi… 60 milioni di italiani, come si fa senza l’aiuto delle istituzioni. Il mio primo incontro col vino avvenne ad un corso per sommelier all’Hilton soltanto perchè abitavo a 100 metri da lì. Se mi avessero proposto di seguire un corso lontano non sarei mai andato. Quanto conta trovare il modo di avere quel quid, di distinguersi? Tantissimo. Quando ho comunicato al mondo che il vino era regalo di Stato, grazie ad un Presidente del Governo dietro l’altro, si è capito che essere nell’ambiente del vino conta. E’ vero che a volte è più facile fare cose ambiziose che quelle a portate di mano? Le cose quotidiane è il mezzo che abbiamo con cui curiamo la gente. Il corso di sommelier ti cambia la vita. In meglio. Medici ci ringraziano perchè ha cambiato il loro atteggiamento con i pazienti. Il corso di sommelier non insegna solo a bere meglio, ma  come si fa a capirlo il vino, a conoscere la sua diversità. Questo è un bel messaggio ai ragazzi invece che vorrebbero provare a diventare protagonisti di qualcosa e in che modo possono farlo. Che cos’è che fa la differenza è che spesso i giovani non capiscono soprattutto nell’oggi che viviamo? La voglia di fare, la voglia di fare e la voglia di credere a quello che si fa, la voglia di farlo ma di farlo proprio non di farlo aspettare lo fanno gli altri. Il senso organizzativo ci deve essere nella persona. Lo studio, la cultura, senza questo non puoi andare avanti. Quella cultura che ti consente di essere alla pari con gli altri. Quella cultura che ti consente di scegliere quello che vuoi fare, senza questo non puoi andare avanti, non lo puoi fare. Secondo me il Padre Eterno ci ha messo tutto: la cultura e l’arte millenaria, il senso del sole, il senso della luna, il senso della vita che ci fa vivere questo nostro paese, il senso della possibilità che ci dà questo paese, mal governato, mal condotto, malmesso sicuramente, ma la differenza è sostanzialmente questa, cioè viva un paese mediocre dal punto di vista organizzativo, ma onorati di vivere in un posto tra i migliori posti che c’è, sicuramente il miglior posto del mondo.

Cosa ci insegna questa storia…

  1. Il vino rappresenta la diversità dell’Italia, è arte e cultura viva del Paese.
  2. Lo si può scoprire anche quasi per caso.
  3. Un corso da sommelier va ben oltre il saper bere, ti cambia la vita.
  4. La voglia di fare è centrale, mai aspettareche siano gli altri a muoversi.
  5. La cultura ci rende in grado di poter scegliere cosa fare nella vita.
  6. L’Italia sarà anche male organizzata, ma resta il miglior posto del mondo.
Piero Muscari

Piero Muscari

In oltre 30 anni di marketing e di comunicazione per aziende, professionisti ed enti pubblici ho ideato e condotto format televisivi, sviluppato progetti di marketing territoriale, pubblicato libri, creato e prodotto campagne pubblicitarie in onda sulle più importanti reti nazionali.

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